From Antiquity to Expo Osaka: Campania’s Archaeological Heritage Statues Reborn in 3D between Japan and Italy

Dall’antichità all’Expo di Osaka: le statue del patrimonio archeologico Campano rivivono in 3D tra Giappone e Italia

Un viaggio tra arte classica e innovazione contemporanea: Nel cuore di un progetto che unisce arte, tecnologia e valorizzazione del patrimonio, alcune delle opere più iconiche custodite dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli sono state protagoniste di un affascinante processo di reinterpretazione e restituzione grazie alla stampa 3D.


In occasione del completamento della nuova stazione di Baia, lungo la linea Cumana che collega il centro di Napoli (stazione di Montesanto) con i Campi Flegrei (Stazione di Torregaveta), celebre località termale dell’antichità romana, EAV, Ente Autonomo Volturno, soggetto attuatore dei finanziamenti della Regione Campania per lo sviluppo e l’ammodernamento delle reti ferroviarie, nel proseguire il suo impegno per una mobilità moderna, sostenibile e integrata, in coerenza con le politiche europee, nazionali e regionali, ha accolto e condiviso la proposta di arricchire la stazione con un allestimento artistico ispirato alla storia del territorio. L’allestimento artistico nel suo insieme prevede anche riproduzioni in scala 1:1 di statue rinvenute negli scavi dell’area flegrea, i cui originali sono oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Un intervento che coniuga trasporto pubblico e valorizzazione del patrimonio culturale, restituendo alla comunità un luogo non solo funzionale, ma anche identitario e simbolico.

Tutta la nuova stazione a Baia infatti è stata ideata come un’introduzione, per i viaggiatori, alla storia dei luoghi sia attraverso le scelte architettoniche, materiali, tessiture colori e riferimenti alle architetture antiche del luogo, sia con un allestimento artistico che si sviluppa attraverso il racconto delle vicende, luoghi, personaggi che hanno fatto la storia del territorio. Una sequenza di immagini fotografiche e di testi, che utilizzando il sistema della retroilluminazione, si svolgono lungo le gallerie di stazione. Inoltre in posizioni scenografiche sono state posizionate le riproduzioni, eseguite attraverso le più moderne tecniche della stampa in 3D, di alcune famose statue ritrovate nel territorio.

La scelta delle statue da riprodurre, nella loro dimensione reale, è stata fatta non solo per il loro valore artistico ma anche per il significato che le stesse rivestono:

  • I due Dioscuri di Baia, databili intorno al II sec d.C. rappresentano  figure mitologiche associate all'accoglienza, all'ospitalità e alla fratellanza; essi sono stati rinvenuti in due momenti diversi e in due parti differenti del complesso delle Terme, e dopo vicende travagliate sono stati portati al Museo Archeologico di Napoli dove oggi aprono la sezione dedicata alla Campania romana.
  • La Afrodite Sosandra (che salva gli uomini), replica marmorea del II sec. di una scultura greca  in bronzo del 460 a.C.  era collocata nelle terme omonime. Essa rappresenta il mito di Venere, equivalente romano della greca Afrodite, che narra della nascita e delle vicende della dea dell'amore e della bellezza. Le versioni più note del mito raccontano che Venere nacque dalla spuma del mare (aphros in greco, da cui il suo nome Afrodite); quella di Baia è una delle copie più famose e compiute.  
  • I quattro busti in marmo provengono anch’essi dalle Terme di Baia e avvalorano l’ipotesi di identificazione del Complesso, nei primi secoli dell’impero come “Palatium” cioè residenza imperiale. Rappresentano Plotina, imperatrice romana moglie di Traiano, Matidia, nipote di Traiano, l’imperatore Adriano e l’imperatore Antonino Pio.
  • La testa di Apollo è anch’essa una copia in marmo del II sec. da un originale greco del famoso scultore Calamide, anch’essa ritrovata nelle terme di Baia. 

Il progetto della riproduzione in 3d è partito con la scansione tridimensionale delle opere originali. Attraverso l’uso di strumenti ad alta precisione, sono stati acquisiti tutti i dati geometrici e superficiali necessari a restituire ogni dettaglio delle sculture: dalle pieghe delle vesti ai lineamenti dei volti. Questa fase è stata fondamentale per creare dei modelli digitali accurati, che non solo preservano fedelmente la forma dei reperti, ma ne consentono anche un’analisi e una conservazione duratura.

Una volta ottenuti i modelli tridimensionali, si è avviata la fase di formalizzazione digitale. I file sono stati ripuliti, ottimizzati e rielaborati per renderli adatti alla stampa 3D. Questo passaggio ha richiesto grande cura e competenze trasversali, poiché è stato necessario intervenire sulla geometria per ridurre pesi, predisporre eventuali suddivisioni per l’assemblaggio e simulare i comportamenti del materiale durante la stampa. La progettazione ha inoltre tenuto conto delle esigenze tecniche e logistiche legate alla realizzazione fisica dei manufatti.

La stampa è avvenuta utilizzando tecnologie additive di ultima generazione, in grado di restituire forme complesse con grande fedeltà e definizione. Il processo ha visto la costruzione strato per strato delle statue, con attenzione costante al controllo qualitativo e all’ottimizzazione dei parametri di produzione. I pezzi ottenuti sono stati successivamente assemblati a mano, rifiniti con tecniche di levigatura e stuccatura, e infine verniciati con colori e trattamenti speciali in grado di restituire texture e profondità simili a quelle dei materiali originali.

Il risultato finale non è solo una riproduzione fedele degli originali, ma un'opera autonoma capace di attivare nuove forme di fruizione e racconto. Queste copie digitali rendono infatti accessibile il patrimonio antico a un pubblico più ampio, facilitano attività didattiche e inclusive (soprattutto per persone con disabilità visive o motorie) e offrono nuove possibilità per la conservazione preventiva e la comunicazione museale.

Le statue realizzate attraverso questo percorso di innovazione saranno esposte per la prima volta all’Expo di Osaka 2025, all’interno del Padiglione Italia progettato da Mario Cucinella Architects. In occasione della partecipazione ufficiale della Regione Campania, queste opere faranno parte di una mostra dedicata all’archeologia e ai vulcani, un racconto che intreccia la storia millenaria del territorio con la sua potente identità naturale.

Al termine dell’esposizione giapponese, le statue ritroveranno la collocazione permanente per la quale sono state realizzate, saranno infatti installate nella nuova stazione di Baia, un luogo emblematico che segna l’incontro tra mobilità contemporanea e memoria storica. Anche grazie a questo gesto, il progetto conferma la sua vocazione a essere ponte tra epoche, culture e territori.

Questo percorso rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra tecnologia e cultura, capace di dare nuova vita a ciò che è antico senza snaturarne l’identità. L’interazione tra scanner 3D, software di modellazione, stampa additiva e finitura artigianale ha reso possibile una forma di rigenerazione del patrimonio che parla tanto alla scienza quanto all’emozione. Le statue dei Dioscuri, la Sosandra, i busti e la testa di Apollo oggi vivono una seconda esistenza, sospesa tra passato e futuro, tra polvere di marmo e pixel.

 

Credits 

Opera Realizzata per la stazione Metropolitana di Baia committente EAV - Ente Autonomo Volturno srl Socio Unico Regione Campania,  eavsrl.it

Ditta realizzatrice dei Lavori Ferrosud2 per ATI Costruire S.p.A. - I.G. S.p.A.

Progettazione e direzione arch artistica dell’allestimento:  studio ODA- Officina d’Architettura

Consulenza scientifica Prof. S. De Caro, dott. P. Miniero

Rilievo e digitalizzazione 3D reperti: Prof. arch. M. Campi, arch. M. Camerino, arch. V. Cera e arch. M.Falcone – Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Architettura (DIARC).

Realizzazione opere Mediterranea design Srl- Medaarch srl stp

Finitura ditta Luigi Amorevole

Si ringraziano

Parco archeologico dei campi Flegrei; dott. F. Pagano, arch MP. Cibelli dott. E. Gallocchio

Museo Archeologico Nazionale MANN, dott. M. Osanna, dott.  L.Forte

Dott. T. Sarnataro

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